Webinar organizzato da Comitato Pari Opportunità Catanzaro, con avv.Rosalba Viscomi, Prof.Salvatore Licata, avv.Paola Garofalo, Avv.Giovanna Fava, Isolina Mantelli, Maria Rosaria Vincelli, avv.Vincenzo Agosto.

La violenza intrafamiliare si riflette drammaticamente sui figli che vi assistono e la “condividono”.

L’’art. 31 della Convenzione di Istanbul,  impone di prendere in dovuta considerazione gli episodi di violenza vissuti dai figli minori “al momento di determinare i diritti di custodia e di visita dei figli”, ma spesso accade che i Tribunali che si occupano dell’affidamento dei figli non tengano conto dei fatti di violenza anche se sono state presentate denunce penali  e siano state adottate misure cautelari specifiche. Spesso per  assumere le decisioni in ordine all’affidamento dei figli  i giudici  si avvalgono di “esperti” a cui affidano la valutazione della genitorialità, senza specificare nel quesito che si debba tener conto della condotta violenta e dell’aggressività agita. La CTU così disposta occulta i la realtà della violenza e un genitore maltrattante avrà la stessa possibilità del genitore rispettoso  della libertà e dell’autodeterminazione dell’altro, di condividere l’affidamento del figlio inviando un messaggio oltremodo controproducente e negativo nell’educazione dei figli stessi. Anche la prassi di disporre, nei casi di violenza,   l’affidamento dei figli al Servizio Sociale, pur mantenendoli collocati presso la madre, può rivelarsi provvedimento inadeguato, in quanto  limita, ingiustificatamente,  la responsabilità genitoriale non solo degli uomini violenti, ma anche delle stesse donne che a quella violenza hanno deciso di sottrarsi, privilegiando un’idea di famiglia unita  in spregio del diritto delle donne a vivere libere dalla violenza.